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L’arte da bere, le birre Omnipollo

Aggiornamento: 6 dic 2021

Personalmente apprezzo molto quando un concetto d’arte viene applicato ad un prodotto comune, ad un’oggetto che normalmente non ha nulla di artistico o innovativo, e per applicazione non intendo ristampare su un cuscino un quadro famoso, ma una vera e propria dedizione a dedicare all’oggetto in questione un’espressione artistica, trasformando l’oggetto stesso in un’opera originale.


Apprezzo molto anche la birra, soprattutto se artigianale, particolare e con molto luppolo. Il pianeta dei birrifici artigianali è letteralmente esploso negli ultimi anni, il numero di realtà produttive è centuplicato sia in Europa che in Italia, e questo ha portato, con ovvie eccezioni, ad un generale aumento della qualità dei prodotti offerti. La produzione della birra può essere anch’essa definita arte, e le possibili sfumature di gusto sono infinite, ed è molto divertente ed entusiasmante andare alla continua ricerca di nuove proposte, con la curiosità di assaggiare e la speranza di trovare delle vere perle del gusto.


Ma torniamo all’arte. Esiste un birrificio svedese che ha messo perfettamente insieme i due concetti, arte visiva, comunicativa, e arte birraia, si tratta del birrificio Omnipollo (www.omnipollo.com).

Fondato nel 2010 da Henok Fentie e Karl Grandin nasce con l’idea di portare innovazione nel mondo della birra artigianale, sia dal punto di vista gustativo che estetico. Henok cura l’aspetto birraio, proponendo numerosissime varianti di IPA, Stout ed altre tipologie, spesso bizzarre e sperimentali, servendosi della collaborazione di moltissimi piccoli birrifici sparsi per tutto il mondo, il che fa definire Onmipollo come un “gipsy brewer”. Karl si occupa invece della parte estetica e artistica del prodotto, rendendo ogni lattina o bottiglia una vera e propria opera d’arte.

Karl Grandin è un artista svedese con molte mostre internazionali all’attivo, e diverse collaborazioni con marchi molto noti. Le sue opere sono disegni astratti, lineari, pattern design, con frequenti riferimenti a simboli cosmici, mitologici o religiosi.

La contaminazione della sua produzione artistica con Omnipollo è totale, come lui stesso ha dichiarato, capita che opere già concepite vengano trasportate sul packaging e che disegni per il packaging diventino poi opere “classiche”. Apprezzo molto il fatto di affrontare le ovvie limitazioni dovute agli oggetti trattati, ovvero lattine e bottiglie, come una sfida e una “scusa” per sperimentare, uno stimolo creativo:


"Il packaging e il design mi hanno sempre affascinato. Non lo vedo davvero come una limitazione ma come un'opportunità - o forse la limitazione è un'opportunità..."

L’importanza di offrire un’estetica di alto livello, la libertà di espressione, e la generale innovazione che Omnipollo spinge, può essere indentificata bene in questa frase dello stesso Grandin:


"...non ci preoccupiamo di loghi o marchi, quindi la libertà è davvero notevole".

I lavori di Grandin non si limitano solo all’astratto ma, come spesso avviene nell’arte, si utilizzano le proprie opere per sensibilizzare o ironizzare su aspetti o problematiche sociali, ne sono esempio le birre “Yellow belly” e “Gone”:

Lo stile proposto da Omnipollo sta avendo molto successo, ed altri birrifici artigianali stanno seguendo questa via, affidando a veri artisti la cura della propria estetica. Quindi vi invito a scoprire questa particolare applicazione artistica, così avrete anche la scusa per provare una nuova birra…


Matteo Russolillo



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