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Impressionismo al femminile: la talentuosa pittrice “senza professione” Berthe Morisot

Aggiornamento: 1 dic 2021



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Devant la psychè - Berthe Morisot

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Se si pensa all’epoca dell’impressionismo e ai pittori a capo di quel movimento, è facile pensare a Monet, Manet, Degas, Renoir, Sisley e Cezanne, ovvero i maestri dell’impressionismo. Non era che un gruppo di artisti, amici scapestrati ma talentuosi, che erano stanchi delle rigide regole imposte dall’accademia dell’epoca, e hanno quindi deciso di infrangere quelle regole, ritenute troppo antiquate, tanto da frenare la loro creatività. Decidono così di scendere in strada, uscendo dai loro bui atelier per dipingere e mostrare coi loro occhi, come vedevano la loro amata città. Nasce così l’impressionismo, in una Parigi che oggi ci appare così romantica e tal volta malinconica, con i pittori che con una tavolozza in mano, sono intenti a dipingere la Senna. Eppure, tra loro c’era anche una donna, spesso mai considerata o citata, ma non per questo meno importante o meno talentuosa dei suoi colleghi maschi: stiamo parlando di Berthe Morisot.

Berthe Morisot viene considerata l’anima femminile dell’impressionismo, è stata infatti una dei pochissimi esponenti di quel movimento, eppure viene ricordata o menzionata solo come la moglie e vedova di Éugene Manet, come scritto anche sulla sua lapide. Berthe era più di questo però, è stata un’artista di tutto rispetto in un mondo di tutti artisti uomini, che non ha potuto nemmeno frequentare la scuola di belle arti in quanto ha aperto le porte al gentil sesso nel 1897, solo due anni dopo la sua morte, ma è lo stata anche per essersi avvicinata al gruppo degli impressionisti, pittori esclusi dai circoli ufficiali.

Berthe nasce nel 1841 e ha iniziato a dipingere con passione e dedizione fin da bambina senza mai smettere, col supporto della famiglia che alimentava la sua attitudine alla pittura, non potendo accedere all’accademia. Inizialmente studia e approfondisce la tecnica sotto la guida di Geoffrey-Alphonse Chócarne, poi con Joseph Guichard, allievo di Ingres. Berthe perfeziona poi la sua tecnica visitando il Louvre innumerevoli volte osservando i capolavori dei grandi maestri. Quando poi Berthe fa l’ingresso presso il prestigioso atelier di Jean-Baptiste Camille Corot, la pittrice inizia a dipingere alla luce del sole, en plein air, avvicinandosi sempre di più verso l’impressionismo. Durante le sue visite al Louvre, incontra Édouard Manet e tra i due l’attrazione è magnetica e inevitabile, ma lui era sposato e fa di Berthe la sua modella e musa, dipingedola e ritraedola ben 11 volte. Questo incontro è fortuito perché permette alla pittrice di entrare nella cerchia degli impressionisti, divenendo una delle pochissime esponenti femminili. Manet però non la ritrae solamente, ma ne diventa il suo mentore, consigliandola e stimolandola nella pittura così da consentirle di sviluppare e migliorare il suo innato talento.

Frequentando gli impressionisti e il loro mondo, diventa amica e artista stimata da pittori come Monet, Pissarro, Sisley, Degas, Renoir e insieme a loro espone cinque dipinti a olio nello studio del fotografo Nadar alla celebre mostra del 15 aprile 1874 dove viene coniato il termine, divenuto poi universale, impressionismo. Berthe non era interessata al matrimonio come invece voleva la madre per lei, voleva solo dipingere ma finisce poi per sposare Éugene Manet, il fratello di Édouard, raffreddando così i rapporti col pittore che smette di ritrarla dedicandosi ad altre muse e modelle. Da questo matrimonio nasce nel 1878 la figlia Julie che verrà ritratta più volte dalla pittrice. Non da meno i soggetti preferiti della donna, sono ritratti femminili e infantili e giardini. La casa della pittrice, diventata ormai una delle personalità più influenti dell’impressionismo, si popola di pittori, letterati e musicisti. Purtroppo nel febbraio del 1895 Berthe si ammala. Nonostante all’inizio la malattia non aveva destato preoccupazioni, successivamente le sue condizioni peggiorano ammalandosi di polmonite che le concede solo il tempo di regalare alcune delle sue opere agli amici e di affidare la figlia all’amico Mallarmé, per poi spegnersi il 2 marzo dello stesso anno.

Come già scritto, sulla sua tomba al cimitero di Passy, non viene minimamente menzionata la sua carriera ne la vita da pittrice, così come sul certificato di morte viene indicato “senza professione” . Berthe però era acclamata e stimata da molti amici e sono proprio loro, insieme alla figlia, a rendere onore alla pittrice un anno dopo la sua scomparsa con una mostra alla galleria Durand-Ruel. Una mostra per ricordare quella donna senza professione, capace di mostrare con le sue pennellate lunghe, irruenti e travolgenti, colme di luce e una pittura a olio piena di freschezza, un animo sensibile che ha accolto difficoltà e cambiamenti artistici e sociali della sua epoca e al tempo stesso ha mostrato il suo mondo all’interno delle calde mura domestiche fatto di dolcezza e amorevolezza.


ILARIA PUDDU




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